4.
Consulenze
giuridiche
Consulenza tecnica civile
Tecnicamente, si parla di “Consulenza Tecnica” nel caso in cui lo psicologo operi in ambito civile, e di “Perizia” nel caso in cui operi in ambito penale. Lo psicologo giuridico viene quindi nominato dal Giudice, e viene indicato come “Perito” in ambito penale e come “Consulente Tecnico d’Ufficio” (CTU) in ambito civile.
Se nominato non dal Giudice l’esperto è indicato come “Consulente Tecnico di Parte” (CTP).
In qualità di Perito o di Consulente Tecnico di Ufficio lo psicologo ha il compito di acquisire informazioni sulle condizioni psicologiche, sulle risorse personali, familiari, sociali e ambientali del soggetto o dei soggetti, al fine di fornire al Giudice elementi ulteriori su cui basare la propria decisione. Al CTU viene anche chiesto di elaborare una possibile progettualità per i soggetti coinvolti.
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Ciascuna delle parti in causa ha diritto di nominare un proprio Consulente Tecnico di Parte (CTP), il cui ruolo è quello di assistere il cliente valutando la correttezza metodologica dell’operato del CTU, producendo ulteriore documentazione clinica ed elaborando osservazioni critiche da porgere all'attenzione del Giudice.
I contesti in cui il Giudice può richiedere una CTU in ambito psicologico sono:
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in caso di separazione e nel contrasto fra i genitori per decidere l’affido dei figli minori;
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nel caso di affidamento extra-familiare di minori provenienti da famiglie considerate “inadeguate” al ruolo genitoriale;
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per accertare l’idoneità psicologica in caso di adozione di un minore;
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nella valutazione della presenza o meno di un danno biologico di natura psichica.
Lo Psicologo nel suo ruolo di Consulente Tecnico di Ufficio (CTU) è chiamato a fornire al Giudice valutazioni tecnico-psicologiche rispetto ad una situazione nella quale sia importante comprendere la personalità dei soggetti, le relazioni interpersonali e la qualità di competenze specifiche (le capacità genitoriali e la qualità dell’attaccamento di un bambino ai propri genitori o parenti).
Valutazione psicologica della coppia adottiva
Lo psicologo, solitamente in collaborazione con l’assistente sociale, è chiamato per svolgere una valutazione psicosociale sull'idoneità della coppia. I colloqui coinvolgono la coppia e i loro familiari. E se gli aspiranti genitori hanno già un figlio, lo psicologo avrà un colloquio informale anche con lui.
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La valutazione psicologica è una fase essenziale del percorso adottivo per conoscere i futuri genitori, le caratteristiche necessarie per garantire la miglior accoglienza del bambino e un nucleo familiare stabile.
Si indagherà su aspetti psicologici, emotivi, motivazionali e relazionali.
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La valutazione, inoltre, è funzionale al processo di consapevolezza da parte della coppia. È pertanto un momento di riflessione in cui la coppia può verificare la sua scelta, discutere degli aspetti più complessi del progetto adottivo, valutare le implicazioni psicologiche connesse all'adozione, confrontarsi rispetto alla disponibilità ad accogliere un bambino con specifiche caratteristiche.
Potrà, pertanto,approfondire ed elaborare i contenuti degli incontri in un’ottica di auto – valutazione.